
29. 9. 2025
...sul fascismo, e sul cinema.
Il fascismo è l'idea di poter controllare le persone tramite ordini e regole. Il motivo per cui l'ultima volta siamo riusciti a combattere il fascismo è perché noi, esseri umani, non reagiamo soltanto a ordini e regole, ma siamo mossi anche da emozioni, pensieri, idee, stati d'animo, voglie, desideri...una serie di cose incontrollabili, che ci rendono umani.
L'intelligenza artificiale, d'altro canto, reagisce primariamente e soltanto a ordini e regole. Questo rende l'IA il mezzo perfetto per l'implementazione di tutti i fascismi. Il pericolo sta nella personificazione di questi mezzi tecnologici, e nella mancanza di ferree regole che ne controllino l'uso. La personificazione si può evitare già soltanto facendo attenzione al linguaggio che usiamo quando parliamo di questi software. Per esempio, sento spesso le persone dire che l'IA "pensi" qualche cosa. Tipo, "chissà cosa pensa ChatGPT di me?" oppure "se scrivo così penserà male". Ecco, ChatGPT non pensa, né lo fa Gemini, né nessuno di questi programmi. Loro invece di pensare, calcolano. Sono programmi informatici, sono fatti per calcolare un risultato in base a dei dati che gli vengono forniti, in questo caso specifico i dati dei nostri "prompt". Il verbo pensare è un verbo misterioso. Noi non sappiamo che cosa succede veramente nei nostri cervelli e nei nostri corpi quando pensiamo, ricordiamo, riflettiamo...è una misteriosità che appartiene all'essere vivente, all'umano. L'essere umano pensa, invece un programma informatico calcola. Il suo processo può sempre essere ricondotto a una formula, a un algoritmo, e i passi della conclusione che ha calcolato possono sempre essere rintracciati e compresi. Non c'è niente di misterioso nel calcolo, niente di umano. Nel pensiero invece, sì.
Per me è questo il tema fondamentale nella discussione sull'intelligenza artificiale. Per il resto, che cosa riesce o non riesce a produrre è relativamente irrilevante. Certo, è rilevante per persone come me, che si sono guadagnate la vita con lavori relativamente commerciali, per i quali adesso servirà una persona invece delle 5 che ci volevano prima. La qualità sarà sempre inferiore, questo è certo, ma nel mondo commerciale raramente la qualità è importante, lo sono soprattutto i costi, e questi vengono significativamente diminuiti con l'utilizzo dell'IA. Quindi si, per gente come me è importante sapere che verremo decisamente sostituiti in tante produzioni commerciali. (Devo dire però che quando mi capita di vedere una pubblicità su YouTube in cui sento che la voce in off non è stata prodotta con un'IA, il prodotto pubblicizzato mi sta subito molto più simpatico.) Per il resto, alcuni mezzi verranno liberati da una loro funzione commerciale, alla quale erano stati prestati, ma non gli apparteneva. Pensate soltanto a come la fotografia abbia liberato la pittura dal dover rappresentare il mondo in maniera obbiettiva (peccato introdotto dal rinascimento con la prospettiva). Con l'arrivo della fotografia, una nuova tecnologia che si è presa carico di questo tipo di riproduzione del mondo, in quanto appartenesse alle capacità intrinseche del mezzo, la pittura ha potuto tornare all'essenza della rappresentazione del mondo interiore del pittore o della pittrice, oppure di concetti astratti, che solo un mezzo con un rapporto meno diretto con la realtà può restituire. Lo stesso succederà finalmente, ma anche purtroppo, per chi si occupa di cinema. Purtroppo, perché veramente tanti di noi si sono guadagnati da vivere con lavori commerciali, dunque inevitabilmente diminuiremo di numero. Saremo molti di meno a occuparci di cinema, perché l'IA prenderà , come già detto, tanti dei lavori commerciali, e dove una volta ci sarebbe stato bisogno di impiegare 5 persone, adesso ne basterà una. Finalmente, perché questo vorrà dire che il cinema sarà finalmente liberato dalla sua funzione commerciale alla quale è stato brutalmente prestato negli ultimi 100 anni, e potrà tornare ad essere un mezzo di espressione artistica in primo, e non in secondo o terzo luogo. Questo fornisce a tanti di noi amanti di quest'arte un sospiro di sollievo, un'opportunità di liberare ciò che abbiamo sempre voluto dire ma non abbiamo potuto perché ci si aspettava altro da noi, dalla nostra espressione, perché gli altri non sapevano che si potesse fare cinema "anche in questo modo" mentre per noi magari è sempre stato l'unico vero modo ma come farglielo capire se lo vedono impiegato sempre a fare cose che non gli appartengono allora ovviamente anche la loro percezione del cinema si adatta e non assomiglia per niente a ciò che vediamo noi, noi che lo abbiamo amato, studiato, e visto sempre per il mezzo artistico che è, e non per un povero servo ridotto a servire aggressivamente un capitalismo tardo, vecchio e avaro.
Certo, dovremo trovare altro di cui guadagnare.